pistol8

Savona, mamma uccide il figlio
"Andrea aveva tre anni e non parlava"

la donna era depressa dopo la nascita del secondogenito, venti giorni fa. Dopo ha tentato il suicidio. Il bimbo aveva un ritardo nel linguaggio. Lei era educatrice per handicappati.

Qualche giorno fa ho letto questa notizia sul giornale e ad un tratto mi sono venute a friggere le mani, poi la testa e la mandibola e poi alla fine friggevo tutto e mi è venuta una gran voglia di spaccare qualcosa.
(poi non l'ho fatto)
La mente umana a volte fa giri strani e non puoi controllarla.
Essa, anziché resettare e dimenticare, è portata a farsi del male, ad immaginare scenari macabri.
Un bimbo di tre anni si fida della madre.
Ciecamente.
"Andrea, vieni, facciamo un gioco, ti passo questa cordicella al collo…"
oppure.
"Metti qui la testa, dentro questo sacchetto…"
Sopprimere una creatura che si fida di te è la cosa più facile del mondo.
(oddio, ma che minchia sto scrivendo?)
A me ste notizie fanno uscir pazzo.
E' come se tutti i bimbi ammazzati o seviziati fossero i miei.
Baratterei qualsiasi cosa per un mondo in cui certe aberrazioni non abbiano a verificarsi.
E vorrei non le dessero più, certe news.
Vorrei steso un velo pietoso sulle motivazioni, benchè perverse e contronatura, sulla giustizia che farà il suo corso e milioni di pallevarie.
Certe notizie non vorrei mai più leggerle.
Metter la testa sotto la ghiaia.
E via.

Se esiste una cosa che mi manda in bestia è veder danni perpetrati verso chi non può difendersi.
Ho già alcuni precedenti specifici.
Anni fa, quando avevo da poco comprato questa casa, incontrai nel vicolo qui sotto un nerboruto ragazzotto che stava picchiando a gran manate la fidanzatina.
Divenni una bestia e feci una piazzata epocale.
E poi vammi a spiegare quante mazzate merita sta zoccola e di quali gravissime (?) colpe si è macchiata.
Quella volta non mi misi in guai seri per un pelo.
O, sempre in quel periodo, quando trovai un conoscente che randellava la ex sotto il voltino del Polcevera.
Lo presi al collo e lo mollai solo quando mi accorsi che stava diventando blu.
Mi tolse la parola per almeno un anno, ad occhio e croce…
Non sono furbo e a quarant'anni non ho ancora imparato a farmi i cazzi miei e lasciar correre.
Quindi occorre ch'io stia fuori da certe situazioni.
E anche da certe notizie.
Non c'è soluzione, meglio la testa sotto la ghiaia.

19 pensieri su “pistol8

  1. Invece no. E lo sai. Perché se ti ribolle il sangue di fronte a tanto é perché sei ancora persona viva. Però una piccola differenza. Il primo caso mi sa di malattia. E perdersi nella mente quando la bussola é persa può far male. Ma la malattia é rara. Per come la vedo rarissima. Il resto é malvagità, violenza e soprattutto ignoranza.

  2. Mi domando quale sia il ruolo dei media in certe circostanze.La notizia di certi misfatti quando approda in menti già avariate dalla malattia (raramente) o malvagità (più verosimilmente) sembra concedere più informazioni sul modus operandi che un'occasione per indignarsi, riflettere e magari pure redimersi.Resta il fatto che il concetto di dignità umana è una chimera. 

  3. a me viene da pensare che pure io ho iniziato a parlare tardi ( e in quanto a dialettica non è che sia migliorato col tempo, spesso mi esprimo a versi)… se solo fossi nato in un'altra casa…sono fortunato così. penso che certe notizie debbano essere date, perchè bisogna conoscere ciò che succede e perchè. è che poi non ci si deve speculare sopra a certe notizie…

  4. @Seren:malattia, infatti.e il fatto che sia malattia non turba comunque meno.per la malvagità ci attrezziamo.la malattia lascia sgomenti.(e tu di certo lo sai meglio di me)@Gatto:tu avrai anche parlato tardi, ma i buoni ascolti fin dalla tenera età ti hanno evidentemente giovato.io ne ho il cazzo pieno di certe notizie e delle notizie in genere. dal polpo paul alle dame del cavaliere.voglio rifugiarmi sotto il patto di varsaviapunk islam.(scherzo, ehil patto di varsaviaminchia)OT: chissà se Ferretti ricorda di aver scritto 'allah è grande e gheddafi è il suo profeta'.@Lullaby:testa sotto la sabbia.e basta.non se ne puote più.@Tarkowskij:la dignità umana è stata lanciata altrove.quanto al redimersi:non ho mai pensato a questa corcostanza.

  5. le notizie, certo.e il modo in cui vengono date.e la morbosità con cui vengono sviscerati alcuni perticolari, certi dettagli.poi si genera mostruosità da mostruosità. come il pellegrinaggio osceno verso il luogo, per esempio dove lo zio ha gettato la nipote. famiglie con bambini al seguito. per mano o liberi di scorazzare attorno e di partecipare il rito di "esserci stati", esser stati parte dell'evento mediatico. non c'è pietà pena raccoglimento domanda dubbio comprensione dolore. no. c'è la faccia buona o circostaziata per dare una bella immagine di sé davanti alle telecamere. se si è fortunati anche dire quelle quattro banalità, magari provate a casa, davanti allo specchio, per vedere l'effetto che fa.anni fa quando ci fu l'episodio di cogne, degli amici dei miei che hanno casa lì, osservarono stupefatti, l'arrivo di comitive di persone che addirittura si mettevano a cercare per terra alla ricerca – secondo loro – di indizi. e comunque a vedere e a fotografare  "la casa dell'orrore". come fossero in un parco giochi a tema.se non è orrore questo.forse davvero, sarebbe meglio il silenzio.

  6. certo, Seren, certo.tu conosci le patologie.sei già un gradino più avanti.ma nulla ci viene in aiuto quando parliamo di malvagità ed ignoranza.l'una dentro l'altra, come una matrioska.

  7. Se proprio dovessi fare la hit parede della cosa che più mi lascia sgomenta, forse è la malvagità "cosciente" che si scatena, ad esempio, per un rifiuto ad avance, come nel caso di Sara Scazzi.D'altra parte però, da mamma, non riesco assolutamente a concepire di che portata può essere una depressione post-parto per arrivare ad ammazzare il proprio figlio. Se poi ci mettiamo che questa mamma era pure un'educatrice per bambini disabili, che si presume abbia quindi spiccate doti di sensibilità, cure e attenzione verso le problematiche infantivi, mi si accappona proprio la pelle.

  8. io se ci penso muoio. non posso.non voglio sapere, cioè lo so che l'uomo è anche mostro, lo sappiamo tutti, ma preferisco rimanere nell'ignoranza, testa sotto la sabbia, anch'io. sisi.sennò muoio, davvero.

  9. la penso come Sere.Comunque senza arrivare a questi casi qui, la violenza sui bambini è quotidiana, diffusissima e sotto gli occhi di tutti, solo che facciamo finta che intorno a noi siano tutte famigliole normali, non esiste solo lo sgozzamento esistono cose molto più sottili e infinite, che uno si porta appresso fino alla tomba.ciao.

  10. La questione è sicuramente agghiacciante. Se dovessi spaccare qualcosa ogni volta che friggo attorno a me ci sarebbe il deserto. Ma non so se mi darei l'idea di qualcosa fatto scientemente, dubito che quella donna abbia premeditato o abbia fatto quel giro di parole invitando al gioco il figlio. Lo reputo poco credibile, madre di un altro figlio avra' agito senza controllo, avrà avuto un milione di altri problemi e ultima cosa, ma non per importanza, molto probabilmente era una persona sola. sola dentro.sola fuori.

  11. infatti, Situazione, la descrizione non è verosimile.però è la mia mente che parte via e immagina scenari.e ovviamente immagina i più truci.poi, io non faccio finta proprio di niente. le famiglie che frequento hanno pieno rispetto dei loro bimbi e li allevano svegli, attenti e tosti.non certo a cocacola, plumcake ricchi di grassi animali idrogenati, itagliaaaaaaaunoooooooo e playstation.se poi li seviziano tra le loro quattro mura allora sono attori che manco De Niro e Hoffmann…

  12. a chiarimento:penso al momentoquello in cui sta per compiersi l'azione irreparabile.penso al bambino che si vede riversare addosso un atto di violenza finaleeffettuato proprio dall'unica persona di cui si fida.ad un certo punto a me non interessa più malattia, inclinazione criminale o quant'altro.tutto va sullo stesso piano.vedo solo le conseguenze.

  13. Forse mi sono spiegato male, ma non intendevo dire che tu fai finta di nulla e ti volti dall'altra parte, a leggerti direi che sei l'opposto. Intendevo solo che il mondo è pieno di gente sola in contesti allucinati ed allucinanti.: )

  14. non hai capito.
    Intendevo che esistono violenze poco truculente che non ammazzano ma che sfasciano il cervello. Avvengono in famiglia.
    Il non essere capiti, il non essere amati abbastanza o non nel modo giusto, il non essere accettati, il fatto che i genitori vogliano dai figli tutto quello che avrebbero desiderato per loro stessi e che non hanno avuto, figli tirati su da chissà che baby sitter, figli che vedono litigi e separazioni e non hanno più radici, figli che devono "rendere", figli sotto pressione che devono imparare l'inglese, il russo e il sanscrito entro i 5 anni. Figli che devono fare danza calcio karate, judo e kungfu e prendere tutti 10 e poi stanno tutto il giorno davanti alla televisione perchè nessuno ha voglia di chiedere loro come stanno, figli capiti troppo, troppo indagati, figli gelosi di genitori gelosi, figli che si portano sulle spalle i fallimenti dei propri genitori ecc ecc-
    Sono violenze che non ammazzano, perchè al veleno quotidiano, quello stillato dall'anello familiare ci si abitua senza battere ciglio, ma il cervello si inquina e produce nuovi genitori malati.

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